lunedì 30 novembre 2009

sabato 28 novembre 2009



"Celestina si decise finalmente a togliersi quel velo ormai ingombrante e a sostituirlo con uno più adatto ai suoi desideri, ALberta ha molto tempo per riflettere nel posto in cui si trova rinchiusa adesso, sta pagando per le sue cattive azioni ma non credo che riesca a rendersi conto veramente di tutto il male che ha fatto, Stefania ha raggiunto tutti gli obbiettivi che si era prefissata: ha una famiglia, una bella bambina ed ha aperto uno studio legale insieme al marito. Fabrizio si è laureato in letteratura inglese con 110 e lode. Io sono stata riammessa all'insegnamento al conservatorio sto in mezzo ai ragazzi e sono felice di aiutarli quando posso. Ma per quanto mi sia difficile ammetterlo io credo che sia Celestina con la sua umanità , sia Fabrizio col suo profondo ottimismo, sia Stefania con la sua caparbietà forse debbano in qualche modo qualcosa ad Alberta. In fondo è stata lei con la sua ferocia a spingerli a tirare fuori le unghie e a lottare. E' ciò che serve oltre all'amore per poter spiegare le ali e volare via. "
il vero amore si fa attendere ma poi viene solo per ci crede, solo per chi fa di tutto per quell'amore

venerdì 27 novembre 2009

gratitudine e richieste

Ti sono grata per avermi portato fino in fondo a questa settimana.

Ti sono grata per avermi permesso di capire qualcosa in più sulle persone
in questi giorni.

Ti sono grata per avermi fatto sentire meno fatica nonostante
le ore di lavoro, ti chiedo di aiutarmi ancora nei prossimi giorni.

Ti sono grata per aver protetto con la tua mano il cuore di mamma
durante l'incidente 19 giorni fa.

Ti sono grata per avermi dato la possibilità di conoscere persone per bene
e fidate che sono pronte ad ascoltarmi.

Ti chiedo di darmi la serenità e togliermi le mie paure.

Ti chiedo di concedermi tutti i doni della vita seplici ma importanti
per essere felici.

Ti chiedo di aiutarmi a far conoscere alle persone alle quali voglio bene
la retta vita.

Ti chiedo di rendere il mio animo migliore domani più di oggi.

Ti chiedo di vegliare sul mio sonno e allontanare ogni incubo
e poter rendere finalmente ogni mio giorno un sogno nuovo.





domenica 22 novembre 2009

Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe! (Alice)

And How can I stand here with you and not be moved by you?





La vita può regalarci un Sogno che supera ogni aspettativa.

sabato 21 novembre 2009

La semplice verità: It is a long way through darkness...the journey of love






Non avere passato e aver vissuto il presente senza gioia, mi dimenticavo che i miei erano i miei genitori, li vedevo come nemici, non riuscivo a dire loro che stavo male oppure che avevo bisogno di riposare o che desideravo mangiare qualcosa di diverso. Non è il luogo giusto questo per tirare fuori il dolore ma mi è stato detto che non fa nemmeno bene tenerlo dentro. I nonni si quelli c'erano ma un bimbo sa che il nonno è una persona ormai fuori dal mondo, non ascolta i suoi consigli con la stessa attenzione di quelli che può darti un genitore. E poi sempre quella domanda, quella maledetta domanda che mi rimbalzava nelle ore vuote, quando non sapevo cosa fare e con chi parlare: "se loro si odia perchè io sono qua?" e poi "se loro stanno insieme per non lasciare orfani di un genitore i figli è meglio che io sparisca così loro potranno essere felici". Un giorno decisi di andarmene da casa. Presi poche cose nello zaino di scuola ma andai poco lontano, ero molto piccola. Fui punita duramente per quel gesto. Mi restano ancora nelle orecchie le urla di mio padre e la paura di allontanarmi da casa che poi ho vissuto sempre con colpa. Mio padre non l'ho mai visto contento di avere una moglie e dei figli. Ho sempre pensato che l'avesse sposata tanto per fare e questa cosa mi ha sempre provocato un dolore enorme. Fino ad una certa età ho odiato tutti gli uomini per questo. Poi mi sentivo in colpa perchè gli pesava il lavoro che faceva. Lavorare in banca non faceva per lui e tornava sempre nervoso e arrabbiato con tutti. Non vedevo l'ora che tornasse ma poi mi pentivo sempre di aver aspettato quel momento perchè capivo che non avremo passato la serata insieme. Ci sono stati si dei momenti anche più felici ma pochi e più che altro mi ricordo che mi diceva di stare zitta perchè parlavo mentre ascoltava il telegiornale. A me il tg non è mai piaciuto, mi parevano sempre le solite cose e non ho mai accettato che mio padre ascoltasse più volentieri le notizie che le cose che dovevo raccontare io della mia giornata. E' forse per questo che sono cresciuta pensando di essere poco interessante. Per fortuna ora non è più così. Ho provato avversione e in parte la provo ancora per gli uomini perchè ho sempre trovato ingiusto il modo che i miei hanno avuto di vivere la relazione e la famiglia. Mamma oltre a lavorare aveva da badare a noi, da fare colazione, pranzo e cena, da pulire casa, da lavare, da stirare, da fare la spesa, da controllarci i compiti. Mio padre non si è mai occupato di niente. Tornava a casa alle 18,30 e la giornata per lui era finita là. Mai che l'abbia aiutata in niente. So quanto sia stato pesante questo per la mamma e mi sono sempre sentita responsabile anche di questo. E' per questo motivo che ho sempre cercato di aiutarla come potevo, di non pesare, di non sporcarmi, di non ammalarmi e di essere brava a scuola. Compensavo l'assenza e le mancanze di mio padre in questo modo così lei avrebbe sofferto di meno o credevo che almeno sarebbe stato così. Ho sempre avuto paura che mamma morisse mentre per mio padre non ho mai avuto questa paura. Se avessi perso lei avrei perso ogni mio punto di riferimento. Anche se mi facevo un graffio mamma c'era mentre mio padre era capace di lasciarmi con la febbre a 40° e di affacciarsi appena in camera.
Eppure nonostante tutto questo sono cresciuta con un'idea completamente diversa di famiglia. Ho avuto - per fortuna -anche altri esempi ma credo anche che quest'idea sia un qualcosa che ti porti nel cuore e te la porti dentro da chissà quanto tempo.Ho sempre saputo che doveva esserci altro rispetto a quella situazione di paura e sofferenza.
E' per questo che me la sono coltivata negli anni e non ci ho rinunciato nemmeno se questo ha comportato rinunce a situazioni che via via mi avrebbero permesso di sistemare alcuni aspetti della mia vita; non ho barattato il sogno in cambio di convenzioni o di un buon matrimonio.
Dove sta scritto che per essere felici a qualcosa dobbiamo rinunciare? se si fanno delle rinunce impprtanti felici poi non lo saremo lo stesso.
Allo stesso modo conoscere quanto sia complicato e doloroso metter su una famiglia in mancanza di certi elementi (se mio padre fosse stato un uomo strutturato tanta sofferenza si sarebbe evitata) mi ha fatta crescere esigente e ne vado fiera.
Non devono mancare nè i sentimenti nè la parte più pratica.
Non sarebbe possibile creare qualcosa di solido con persone che hanno mentalità o modi di vedere la vita troppo diversi dal mio (e questo lo si scopre solo frequentandosi) e alla lunga ci si scontrerebbe anche per le più piccole cose.
Penso che alla base di tutto ci sia quell'inispiegabile stare bene insieme a quella persona e lo stare male in sua assenza ma dopo viene anche tutto il resto, vengono i progetti, viene la vita pratica, vengono le alzatacce per andare al lavoro, i giorni in cui uno sta poco bene e le bollette da pagare.
Vengono la necessità di dare e ricevere allo stesso modo in ogni aspetto della vita. Arriva il bisogno di non ripetere un passato doloroso e di voler con tuti noi stessi fare in modo che questo non accada perchè non ce lo perdoneremo mai. Arriva il desiderio finalmente di avere ciò che non si è visto possedere alla mamma, è per questo che per fortuna non mi sono mai affezionata ai c.d. bastardi che piacciono tanto alle donne. Ho sempre considerato uomini quelli che sanno farti sentire al sicuro e che sanno cosa vogliono da se stessi e dalla vita. Certo le difficoltà si incontrano ma ci sono delle cose importanti -davvero importanti - che una famiglia deve avere per non incorrere in disastri.
Volendo si studia tanto tempo, si leggono tanti libri ma nessuno ci insegna cosa è necessario sapere per vivere bene, quanto occorre guadagnare per mantenerci una famiglia senza le tragedie del passato (perchè i miei si menavano anche per una bolletta del telefono) , come si organizza una casa, la spesa e il proprio tempo...forse pensano che sia nel DNA e che si impari di generazione in generazione.
Quando però il passato non ce l'ha insegnato o non poteva insegnarcelo diventa molto più difficile e allora è giusto essere autocritici, è giusto essere umili ed anche farsi consigliare.
Senza il passato siamo come piante senza radici ma senza l'impegno costante per ottenere ciò che al passato mancava non può esistere nemmeno un futuro.


Il sole nella nebbia



superava cortine di indifferenza



permaneva nei mattini d'autunno

a regalare luce con ultimi

raggi impalpabili alla vista.



Estati false e sfuggenti

tornavano nei mesi a venire

e sfumavano il senso del tempo.





giovedì 19 novembre 2009

domenica 15 novembre 2009

Mother



“Ama e fai ciò che vuoi.” S. Agostino

domenica 8 novembre 2009

My Immortal



My Immortal


I'm so tired of being here
Suppressed by all my childish fears
And if you have to leave
I wish that you would just leave
'Cause your presence still lingers here
And it won't leave me alone

These wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that time cannot erase

CHORUS:
When you cried I'd wipe away all of your tears
When you'd scream I'd fight away all of your fears
I held your hand through all of these years
But you still have
All of me

You used to captivate me
By your resonating life
Now I'm bound by the life you left behind
Your face it haunts
My once pleasant dreams
Your voice it chased away
All the sanity in me

These wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that time cannot erase

Chorus

I've tried so hard to tell myself that you're gone
But though you're still with me
I've been alone all along

venerdì 6 novembre 2009

"A me non importa perchè mi ripari da quel gorgo di inaudita dolcezza,da quel miele tumefatto che è la morte di ogni poeta..." (Alda Merini)





Ci ritroveremo dove non ci sono poeti
dove non c'è il tempo che ci impone
ambiti di spazio,
dove non c'è notte e giorno
e dove le parole varcano
l'incomprensione dei giorni vuoti
e ci restituiRANNO
Amore per ogni ora perduta
in pagine di regole
scritte non da noi,
che abbiamo smarrito
la strada anni addietro.
Per non far morire
il Sogno va addormentata
la coscienza per gli anni a venire
e studiato un futuro sapientemente
mascherato. Finchè non ci ri-troveremo
davvero dove non ci saranno più poeti
nè lavori nè distanze da superare.
Fino ad allora faremo finta di vivere,
spariremo
per imparare a morire. " (Lucia)



"Prima di venire
portami tre rose rosse
prima di venire
portami un grosso ditale
perché devo ricucirmi il cuore
e portami una lunga pazienza
grande come un telo d'amore

Prima di venire
dai un calcio al muro di fronte
perché lì dentro c'è la spia
che ha guardato in faccia il mio amore

prima di venire
socchiudi piano la porta
e se io sto piangendo
chiama i violini migliori

Prima di venire
dimmi che sei già andato via
perché io mi spaventerei
e prima di andare via
smetti di salutarmi
perché a lungo non vivrei

.
Alda Merini
.
Prima di venire
(da "La clinica dell'abbandono" 2003, Einaudi)"

.

lunedì 2 novembre 2009





il mio silenzio aliterà




fra le le parole




dei tuoi versi...




eterno come il dolore




non espresso




aliterò fra le pieghe




di un ricordo




intatto.




domenica 1 novembre 2009

Halloween night










Ad ottobre inoltrato cominciavo a rendermi conto che la bella stagione davvero era finita e che dovevo arrendermi a non andare più scalza, ad indossare i primi maglioni, gli stivaletti e le prime coperte più pesanti...
Stavo sempre col nonno perchè era un periodo pieno di lavoro per lui: c'erano l'uva, le piante piegate dal peso dei pomi maturi, le castagne e si cominciava ad organizzare la raccolta delle olive; ma la cosa che più ricordo è il campo pieno di zucche. Ne avevamo di varie qualità ma le mie preferite erano quelle più grandi e panciute con gli spicchi più verdi ben in rilievo.
Nonno sapeva che una di quelle zucche il 31 di ottobre sarebbe stata mia. Aspettavo con gioia il giorno in cui mi avrebbe chiamata da scegliere una zucca: LA MIA ZUCCA di Halloween!!
Potevo naturalmente scegliere la più bella, quella che mi piaceva di più.
Ho sentito di crescere anche grazie al peso della zucca che col passare del tempo mi sembrava sempre minore...in realtà ero io ad essere più grande e riuscivo a trasportarla da sola senza più l'aiuto di nessuno.
Portavo la zucca in casa qualche giorno prima di Halloween; poi arrivava il momento di svuotarla. Ricordo la sensazione dell'aprire la scorza dura...trovare un varco nella giusta direzione e affondare fino a trovare la polpa...
Mi mettevo sul gradino, quello del lato di casa che guarda ad est, lì stavo seduta con la zucca stretta fra le ginocchia alzavo la sommità tagliata e mi faceva impressione...era come entrare dentro una testa...e cominciavo a ripulire a svuotare un pò lavoravo col coltello e un pò con le mani.
Mi piaceva sentirne la polpa fredda e viscida...arrivavo a svuotarla tutta e poi cominciavo il lavoro di intaglio: occhi, bocca e naso; dopo di che cercavo il lumicino da introdurre.
Fino alla sera di Halloween non avrei potuto accenderla perchè si dice che porti sventure...e così facevo. Aspettavo fiduciosa fino alla notte del 31 ottobre, allora si accendeva la bella luce nella zucca e si fondeva nelle tenebre, pareva uno spirito del giardino là sul muretto e se tirava un pò di vento diventava così tremula e si espandeva...
Ricordo però un anno...ero già abbastanza grandicella per ricordare...era tanto tempo che non andavo dai tati perchè erano i primi mesi di scuola e io quell'anno avevo delle difficoltà a passare i pomeriggi da loro come avrei voluto fare...allora sono stati loro a chiamare e dirmi che andassi a casa perchè c'era qualcosa per me!! Sono andata di corsa da loro e vicino alla finestra dell'ingresso trovai una stupenda zucca intagliata e gi àdecorata. Brontolai che avrei voluto essere io stessa ad intagliarla e allora tato mi disse che c'erano alttre zucche. Lo vidi triste per la mia richiesta, mi sentii in colpa per domandare sempre qualcosa di più e solo ora mi rendo conto che lo facevo per esser sicura del loro amore. Non potevo sapere che avevano preparato per Halloween perchè volevano che restassi con loro, ero troppo piccola per capire. Dissi allora che la quella zucca era davvero meravigliosa e che un'altra l'avremo fritta e mangiata insieme quella sera.
Era il 31 ottobre...già pomeriggio tardo e arrivò la sera e col buio la zucca sul davanzale si illuminò, la guardavo dalla cucina e ogni tanto uscivo per vederla meglio e poi guardavo il mio sorriso riflesso nel vetro e la mia ombra.
....
Camminando per una strada sconosciuta ieri sera ho incontrato sul muretto di un giordino una zucca illuminata, di plastica e coloratissima e dei piccoli contenti per la festa.
Sono tornati i ricordi di allora, di quella sera...il 31 ottobre stesso giorno in cui ci siamo trovati a casa tutti insieme. Per l'ultima volta, prima della distanza e non lo potevamo sapere. Prima di tutto questo tempo che pare non passare ma che ci porta lontano da allora. Da ciò che eravamo e che potevamo soltanto immaginare fosse così. Ti dà l'illusione di restare immutabile ogni cosa perchè si ripete ma non è così; passa... inesorabilmente scorre, trascina dietro sè persone, strade, parole, sguardi e se non fai attenzione a conservare e proteggere resta solo il ricordo. La memoria di una sera.