con le labbra tremanti
e mani sicure
di anni a venire.
Non c'era tempo,
era la distanza
a crearlo,
a sfibrare
le giornate luminose
in inverni sordi.
A rassicurare"
Luci
Giorni e anni passavano ed era un rincorrersi di rinunce e speranze, poi no, venne il momento di fermarsi. Una fermata lunga giorni e mesi, e ne passavano di autobus davanti e restava ferma ad aspettare anche sotto la pioggia o il sole cocente. Erano arrivati dolori inattesi, pratiche da sbrigare, risposte da dare, controlli e certificati da esibire. Erano arrivati i giorni dell'ordine, da disporre in scatole colorate per farti capire che vivi meglio in linee pulite e lisce dove puoi ricamare soprammobili con la fantasia e dov'è più facile spolverare e posare gli occhi per riposare.
Un dispiegarsi di persone ognuna un ruolo, ognuna una comparsa...ma a casa no si tornava di rado e ci si addormentava coi ai tempi dell'infanzia quando si aspettava l'estate perchè portasse un pò di amore nuovo e invece era solitudine sui lastricati di pietra e ginocchia sbucciate.
Arrivò una possibilità di vita. Nuova. Acqua limpida di sorgente. Ma la vita era andata troppo avanti, aveva preso pieghe tutte sue, era lei che comandava i tempi, i modi, le priorità. Ci sarebbe voluto un miracolo per cambiarne il corso, ci sarebbe voluta calma e ponderazione, abbandono di convinzioni ormai in naftalina. Da qualche altra parte del mondo dove ero pronta ad andare. Ora magari si vive male anche là. Quanta confusione dentro che sfibra gli occhi e stanca i passi. Due parole dolci. Un letto. Piacere. Che ti incatena l'anima che non ti permette di ragionare. E invece devo restare lucida. Come la lama di un coltello affilato, passarlo leggero sulla carne senza danno. Ora mi riprendo le mie giornate con calma, placo il dolore, lo lascio addormentare. Mi faccio curare. Mi fido. Mi affido ma resta sempre là...quella opportunità mancata. Mia figlia così minuscola da poterla contenere un un quadretto di cioccolata...perduta per sempre.Forse era bionda anche lei, forse. Rimorso che sfibra il cuore. Ma deve esserci una possibilità di vita che non sia questa. Senza ricommettere gli stessi errori. Dimenticandoci le case che ci hanno tenuti prigionieri. Guarire e finalmente vivere e smettere di stare dietro la porta ad aspettare. Aspettare qualcuno che abbia la chiave, entra e mi restituisca la quiete. Mai avuta.
Giorni e anni passavano ed era un rincorrersi di rinunce e speranze, poi no, venne il momento di fermarsi. Una fermata lunga giorni e mesi, e ne passavano di autobus davanti e restava ferma ad aspettare anche sotto la pioggia o il sole cocente. Erano arrivati dolori inattesi, pratiche da sbrigare, risposte da dare, controlli e certificati da esibire. Erano arrivati i giorni dell'ordine, da disporre in scatole colorate per farti capire che vivi meglio in linee pulite e lisce dove puoi ricamare soprammobili con la fantasia e dov'è più facile spolverare e posare gli occhi per riposare.
Un dispiegarsi di persone ognuna un ruolo, ognuna una comparsa...ma a casa no si tornava di rado e ci si addormentava coi ai tempi dell'infanzia quando si aspettava l'estate perchè portasse un pò di amore nuovo e invece era solitudine sui lastricati di pietra e ginocchia sbucciate.
Arrivò una possibilità di vita. Nuova. Acqua limpida di sorgente. Ma la vita era andata troppo avanti, aveva preso pieghe tutte sue, era lei che comandava i tempi, i modi, le priorità. Ci sarebbe voluto un miracolo per cambiarne il corso, ci sarebbe voluta calma e ponderazione, abbandono di convinzioni ormai in naftalina. Da qualche altra parte del mondo dove ero pronta ad andare. Ora magari si vive male anche là. Quanta confusione dentro che sfibra gli occhi e stanca i passi. Due parole dolci. Un letto. Piacere. Che ti incatena l'anima che non ti permette di ragionare. E invece devo restare lucida. Come la lama di un coltello affilato, passarlo leggero sulla carne senza danno. Ora mi riprendo le mie giornate con calma, placo il dolore, lo lascio addormentare. Mi faccio curare. Mi fido. Mi affido ma resta sempre là...quella opportunità mancata. Mia figlia così minuscola da poterla contenere un un quadretto di cioccolata...perduta per sempre.Forse era bionda anche lei, forse. Rimorso che sfibra il cuore. Ma deve esserci una possibilità di vita che non sia questa. Senza ricommettere gli stessi errori. Dimenticandoci le case che ci hanno tenuti prigionieri. Guarire e finalmente vivere e smettere di stare dietro la porta ad aspettare. Aspettare qualcuno che abbia la chiave, entra e mi restituisca la quiete. Mai avuta.

Mi sembra un'attesa estenuante, quella che descrivi cucciola, immersa in una nebbia di nostalgia...
RispondiEliminaTutto è fermato come in un fogramma isolato dove no c'è un dopo ma solo forse un prima bloccato, e chissà perché, o forse si sa il perché?!
Tu sei stanca come tutti di soffrire, ma spesso, e non sempre, per guadagnarsi un briciolo di serenità occorre voler vedere tutte le foto dell'album, o i fotogrammi della vita futura con un po' di spregiudicatezza. Solo da terra possiamo alzarci perché la terra ci farà da sostegno...
Un bacio :*
e se ho capito male...scusa.
cri
Quella che attendo dott.ssa Jane è la guarigione dell'animo. Mia e di altre persone. Solo cosi ci potrà essere una vera via. SUggerimenti?
RispondiEliminaCarissima Lucy,
RispondiEliminaio credo che a questo punto devi pensare primaa a te stessa e poi alle altre persone, anche se a queste persone vuoi bene, se non curi te stessa non puoi aiutare gli altri. Più che un suggerimento è un mio parere, e non è un giudizio...
Bacioni, cucciola
:***
cri
E' vero quello che dici Cri ma alle volte isolandosi si commettono degli errori terribili. Si pensa erroneamente che prima ci si cura e poi si faranno altre cose, ma non è cosi. Io ho fatto questo errore in passato. HO pensato di curarmi e poi di ricominciare a vivere.. uscire, cercarmi un lavoro ma è stato un errore...solo quando ho ricominciato a fare tante piccole ma grandi cose ho preso la strada per stare meglio. Avere un impegno che ti permette e ti obbliga ad alzarti ogni mattina anche se stai poco bene. E' quella la cura. Non trovi?
RispondiEliminaHai ragione Lucy,
RispondiEliminascusa la tardiva risposta.
Baci :***
cri