Se era una giornata di sole
mi piaceva sentire la pelle nuda a contatto con
il muschio abbondante e scaldata dal calore dell'aria
di già primavera.
Correvamo fino giù al laghetto e
si catturavano i girini pensando
che diventassero pesci.
Annusavo l'odore della terra al dis-gelo...delle bacche fiorite
e mi inventavo nomi per chiamare il mio mondo diverso
da quello reale...ma qual era quello vero?!
Chi lo stabiliva?
Non mi guardavo mai allo specchio
ma nell'acqua sì e mi rendevo conto
che con l'inverno ero cresciuta.
Mi piaceva togliere i vestiti
e nasconderli dietro la pietra alla cascata insieme alle scarpe
ed alla bicicletta e poi il cuore batteva forte per il timore
di non trovarli più.
Mi sono accorta di essere diventata
"donna" proprio
quando gli amici di giochi
ad un certo punto
mi lasciavano da sola a inventarne di nuovi e
allora mi piaceva intrecciare arbusti, alghe e fiori...
Con la bella stagione quando iniziava a piovere mi fermavo...
mi sdraiavo e aprivo le gambe per sentire
il battere dell'acqua lieve sulla pelle
bianca delle cosce e poi ancora
più su fino al ventre ed oltre...
poi aspettavo l'asciugare del sole. Ero libera.
un dolce abbraccio..buona serata ^^
RispondiEliminaCara Alfroiul...regina delle fatine della rete...ti saluto con un abbraccio della buonanotte. a presto.
RispondiEliminaDovevano essere bellissime sensazioni.
RispondiEliminaE rievocandole hai dato a noi la possibilità di condividerle.
Grazie per essere passata da me.
Buona giornata.
Giò
È proprio il giorno dell'acqua! Sarà la pioggia.
RispondiEliminaHo ricordi analoghi sul fiume Adda, naturalmente da maschietto...