lunedì 21 aprile 2008

Della stessa sostanza dei sogni...(Parte II)



Se era una giornata di sole

mi piaceva sentire la pelle nuda a contatto con

il muschio abbondante e scaldata dal calore dell'aria

di già primavera.

Correvamo fino giù al laghetto e

si catturavano i girini pensando

che diventassero pesci.

Annusavo l'odore della terra al dis-gelo...delle bacche fiorite

e mi inventavo nomi per chiamare il mio mondo diverso
da quello reale...ma qual era quello vero?!
Chi lo stabiliva?

Non mi guardavo mai allo specchio

ma nell'acqua sì e mi rendevo conto

che con l'inverno ero cresciuta.

Mi piaceva togliere i vestiti

e nasconderli dietro la pietra alla cascata insieme alle scarpe

ed alla bicicletta e poi il cuore batteva forte per il timore

di non trovarli più.

Mi sono accorta di essere diventata

"donna" proprio

quando gli amici di giochi

ad un certo punto

mi lasciavano da sola a inventarne di nuovi e

allora mi piaceva intrecciare arbusti, alghe e fiori...

Con la bella stagione quando iniziava a piovere mi fermavo...

mi sdraiavo e aprivo le gambe per sentire

il battere dell'acqua lieve sulla pelle

bianca delle cosce e poi ancora

più su fino al ventre ed oltre...

poi aspettavo l'asciugare del sole. Ero libera.

4 commenti:

  1. un dolce abbraccio..buona serata ^^

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  2. Cara Alfroiul...regina delle fatine della rete...ti saluto con un abbraccio della buonanotte. a presto.

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  3. Dovevano essere bellissime sensazioni.
    E rievocandole hai dato a noi la possibilità di condividerle.
    Grazie per essere passata da me.
    Buona giornata.
    Giò

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  4. È proprio il giorno dell'acqua! Sarà la pioggia.

    Ho ricordi analoghi sul fiume Adda, naturalmente da maschietto...

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