venerdì 1 agosto 2008

Eppure sentire...Nei fiori tra l'asfalto...

-

Link

-

Trovo passato sulle pagine di un libro lasciato aperto l'ultima volta che sono stata nella mia cameretta, trovo passato nelle mani ruvide del nonno che mi carezza il braccio.

Trovo passato nella nausea che prende quando siedi intorno ad un tavolo di pietanze che servono a riempire lo stomaco senza nutrirti...e la gola stringe il cibo.
Non faccio più parte di questo passato adesso, restano solo tante - troppe - cicatrici invisibili che sento solo io. Voragini di anima da riempire.

Un passato che ha giocato d'azzardo con la mia integrità troppo spesso. Da lontano - con l'anima- li osservo come in un film; attori stanchi e stonati senza copione. Mi sono accorta di essere io tante volte a tenere insieme le trame di un tessuto consumato; ora che è loro mancata una parte sono rimasti senza equilibrio, li vedo annaspare nel vuoto...provo compassione per loro. Resta il vuoto di quello che è stato e che invece poteva essere diverso e migliore per tutti. Uno schermo a colori che un giorno trametterà nero...la pellicola si spezzerà. Ma io ne sono fuori, non ho più copione per me, nè battute scritte; devo danzare la mia esistenza da ricomporre e cerco di farlo bene.


Qualcuno mi dice che c'è soddisfazione a costruire avendo avuto solo chi ha distrutto e ammassato macerie. Ri-costruirsi non significa avere solo la mia autonomia economica, avere un'abitazione mia o un lavoro... ri-costruire significa pensarmi come essere sano che vive, respira e danza, con semplicità, senza soffrire, senza avere paura anche in casa, quando si mangia a tavola, mentre studiavo libri per gli esami...le urla improvvise, la violenza, la ferocia per tanti, troppi, anni. In quel tempo ho conosciuto la separazione, la solitudine e la disperazione di una paura che non era condivisa. Un silenzio dentro che spengeva i sogni, le attitudini, l'energia, la voglia di fare, di lavorare ad un progetto. Mentre gli altri intorno a me crescevano, sceglievano... io dovevo cercare di arrivare fino a sera senza troppi danni...soffocando il dolore che non ho più imparato ad urlare ma solo a capirlo.


Calato il sipario sulle loro vicende non ho più tempo per cercare di sistemare e mi sono convinta che loro sanno (o vogliono?) vivere solo così. Io sono nata sotto altri auspici e seguirò quelli; ci vule costanza, pazienza e delle persone buone con cui con-dividere il cammino. Che è solo all'inizio.


Eppure, nonostante anni buttati, occasioni perdute, so che ciascuno di noi potrebbe salvarsi, se solo ci fosse fiducia nel bene, nelle proprie possibilità, capacità di mettersi in discussione perchè se non ti allontani fisicamente dai luoghi che ti hanno tenuto prigioniero non potrai mai assaporare la libertà.


"Ho soffocato la mia natura

e quasi mi sono perduta.

Alle volte pare di dover

impiegare il resto della vita

per Ri-trovarmi"







2 commenti:

  1. Anche nell'asfalto posson nascere fiori meravigliosi.
    Un sorriso.
    ^___^

    RispondiElimina
  2. sì...stamani però li ho raccolti in un prato stupendo...però che caldo...oggi pomeriggio vado a prendere il sole in una riserva naturale...avevo bisogno di stare un pò lontana dall'asfalto. ciao amico :)

    RispondiElimina