Arriva una di quelle sere che ti fanno apprezzare l'intimità della tua casa...il calore della cena, gli abiti comodi, il poter camminare scalza dopo una giornata di lavoro, la telefonata di una persona cara e un vuoto che senti dentro quando guardi fuori dalle finestra e vedi luci sconosciute e costruzioni giganti e ti senti schiacciata...rifletti sul senso delle tue giornate, del tuo camminare avanti, delle tue occupazioni e preoccupazioni...delle ore che passano, delle parole spese. Poi poche parole ti richiamano al tuo centro, scorrono le immagini nella mente e vorresti capire cosa sta succedendo e non ti capaciti. Si apre un varco di dubbi, speranze e timori. Speri che ci sia un errore, allora preghi; ti ricordi i momenti belli insieme, i consigli vicendevoli. I progetti. Per favore cerca di fare ancora progetti e pensa ai tui figli. Pensa alle serate al pub a servire ai tavoli. NOi ci siamo. Ci saremo sempre. Ora è solo l'inizio. Vedremo la fine insieme sperando che sia il più tardi possibile. O mai.
La paura di andarsene cela in realtà la paura di non saper vivere al meglio quello che ci è dato da vivere qui, come se temessimo di non saper riempire al meglio i nostri giorni,di non saper dare loro un senso e una direzione.
La paura di andarsene cela in realtà la paura di non saper vivere al meglio quello che ci è dato da vivere qui, come se temessimo di non saper riempire al meglio i nostri giorni,di non saper dare loro un senso e una direzione.
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